Allen Iverson si ritira ufficialmente, ma lo fa da Sixers

La notizia circolava già dallo scorso 22 agosto, ma adesso è più che ufficiale, infatti The Answer firmerà presumibilmente un mini contratto di un giorno per poi ritirarsi uffcialmente da Sixers il 30 ottobre al Wells Fargo Center di Philadelphia nella prima partita di stagione contro i Miami Heat campioni NBA in carica, scelto da Philadelphia alla prima chiamata del draft del 1996 (forse uno dei più ricchi di sempre quanto a talento) il giovane Allen Iverson ha da subito mostrato oltre ad una tecnica insuperata in fase di palleggio e velocità, anche un carattere niente male per una guardia piccola da 183 centimetri in una lega dominata da bestioni di 250 libre di media, praticamente da solo ha portato i Sixers con un roster non certamente memorabile alle finali NBA del 2001 vinte poi però dai Los Angeles Lakers del miglior Shaquille O’Neall di sempre, sempre del 2001 il suo titolo di MVP della lega, Iverson ha poi successivamente giocato a Denver in coppia con Carmelo Anthony, per poi finire a Detroit dove di fatto ha iniziato a consumarsi il suo declino, dopo un solo anno nella franchigia del Michigan è passato per un breve periodo a Memphis dove però non ha mai accettato di buon grado il ruolo da 6° uomo, è quindi tornato a Philadelphia allenati in quel momento dal disatroso Eddie Jordan, il ritorno di Iverson è stato in quell’annata disatrosa l’unica motivazione per continuare a seguire i Sixers, i 23 punti segnati contro i Lakers di Kobe Bryant sono stati forse il canto del cigno per Iverson che una volta svincolato dai Sixers ha quindi tentato di recuperare la sua carriera andando a giocare in Turchia per il Besiktas, ma il suo corpo aveva da tempo lanciato segnali di allarme piuttosto pesanti, infatti gli era stata diagnosticata una calcificazione all’ articolazione del ginocchio.

Allen Iverson è stato selezionato per ben 10 anni di fila all’All Star Team di cui è stato 2 volte MVP

Il divorzio da Tawanna, sua storica compagna di una vita, il conseguente processo e la moltitudine di debiti contratti si dice in giro per i casino di Atlantic City e le giollerie di mezza america, hanno costretto Iverson quasi ad implorare un ultima possibilità di poter tornare in NBA, ma l’eta e sopratutto il fatto che tornare in NBA a 37 anni dopo 2 anni di stop fosse impossibile anche per un campione come lui, hanno convinto solamente una squadra di D-League a farsi avanti, fortuna vuole, che il maxi contratto di sponsorizzazione con la Reebok che con la serie di scarpe “Answer” l’ha accompagnato lungo tutto l’arco della carriere, prevede che metà dei soldi pattuiti (si parla di 50 milioni di $ ancora da versare) si sblocchino raggiunti i 50 anni.

Iverson quindi chiude in questo 2013 con la sua squadra che lo scelse ben 17 anni fa da Georgetown, una delle parabole più belle di sempre della storia di questa sport, un fulgido esempio di carattere,  unito ad un talento pazzesco ed una faccia tosta figlia delle strade, infatti AI è stata ed è tuttora una delle icone hip hop più rappresentative nel mondo dello sport, Iverson dice basta a 38 anni chiudendo la carriera con una media di 26.7 punti a partita, la sesta miglior media all time della lega, ha giocato l’ultima volta in NBA nel 2010 quindi secondo le regole potrà già essere introdotto nella Naismith Hall of Fame già nel 2015, e visto l’impatto che Iverson ha dato al mondo NBA e dello sport in generale non mi stupirei se cio avvenisse già a partire dal primo anno utile